25 Aprile, liberazione e unità nazionale

A Margherita la festa è stata ricordata solo con un manifesto

sabato 25 aprile 2015 13.20
A cura di Giuseppe Capacchione
«Un popolo che ignora il proprio passato non saprà mai nulla del proprio presente». Pare che il maestro del giornalismo Indro Montanelli abbia coniato questa massima per la città di Margherita di Savoia. Nel maggio del 1949, secondo la legge n.260 presentata in Senato dal padre costituente Alcide De Gasperi nel settembre del 1948, l'Italia ha scelto il 25 aprile come data storica per ricordare la liberazione dal dominio nazifascista. La scelta del giorno non è casuale. Il 25 aprile 1945 furono liberate Milano e Torino per mano degli Alleati, costituiti da Stati Uniti, Inghilterra, Francia e successivamente dalla Russia, e dei partigiani. Una festa fondamentale per la Repubblica Italiana che alla cittadina pugliese pare non interessi. Nulla è stato organizzato per commemorare e consegnare ai giovani la memoria storica di tutto ciò che è accaduto nel Paese dopo l'8 settembre 1943, data dell'annuncio via radio da parte di Pietro Badoglio dell'Armistizio di Cassibile, firmato dal Regno d'Italia e dagli Alleati il 3 settembre dello stesso anno nella frazione di Siracusa, in Sicilia. Uno scarso interesse che non onora la storia nazionale. Lungo il corso, intitolato a Vittorio Emanuele II "Padre della Patria", come cita l'epitaffio sulla tomba del Re nel Pantheon di Roma, non c'è neanche una bandiera tricolore simbolo dell'Italia liberata che dal 1946 in poi sulla banda bianca non presenta né lo stemma sabaudo, che indicava i regnanti Savoia, né l'aquila fascista. Una mancanza non certo costruttiva per le nuove generazioni. Questo è facilmente riscontrabile attraverso una semplice chiacchierata con i ragazzi che ormai associano il 25 aprile "alle scampagnate con gli amici", oppure «al giorno in cui fare il primo bagno della stagione». Quest'anno ricorrono i 70 anni della liberazione dell'Italia dagli oppressori tedeschi e si ha l'impressione che secondo le istituzioni salinare non valga neanche la pena riunire i cittadini in piazza e cantare uniti l'inno di Mameli e Novaro che col tricolore rappresenta l'unità nazione. Tutto questo è paradossale se si pensa che i movimenti di liberazione nazionale sono partiti proprio dal sud. La città del sale è circondata da testimonianze della resistenza, basti vedere la vicina Barletta dove il 12 settembre 1943 sul fianco di quello che era il Palazzo delle Poste, in piazza Caduti, furono fucilati dai tedeschi 11 vigili urbani e 2 netturbini, guadagnando la medaglia d'oro al Valor Militare e al Merito Civile. A Margherita di Savoia si è pensato di onorare questa festa nazionale con un manifesto che in quattro righe racchiude un pensiero che unisce l'evento del 25 aprile con la festa dei lavoratori del 1˚ maggio.